Sound Identity intervista Stefano Seletti, innovatore del"pop design"


Pic on the left, via Facebook, a smiling Stefano Seletti during Design Pride 2016
Stefano Seletti - Energico, positivo e creativo imprenditore alla guida del noto brand Seletti. Sulle orme del padre, ha rivoluzionato l’azienda di famiglia, non a caso (R)Evolution è una parola simbolo della company, divenuta famosa per il suo "democratic design".
Sound Identity: Seletti porta un nuovo approccio al mondo del design, anticonformismo e spirito libero da cui nasce l’idea di nobilitare oggetti quotidiani come con la linea “Estetico Quotidiano” o la coloratissima collaborazione SELETTI wears TOILETPAPER. Alla base c’è una forte idea di cultura Pop?
Stefano Seletti: Assolutamente si. Le origini della mia azienda sono molto popolari. Quando mio padre iniziò l’attività lo fece importando dalla Cina del 1972 prodotti “pop” nel senso letterale del termine: cestini portapane in bamboo, sottopentola in paglia, strofinacci da pavimento, le mug in metallo smaltato……i classici prodotti che si trovano ancora negli armadi delle nostre nonne.Ho sempre creduto in questo filone proprio perché è quello che di meglio sappiamo fare, il vero DNA dell’azienda. L’idea delle immagini di Toiletpaper era di diventare “virale”, quale miglior connubio se non l’abbinamento a un prodotto e a un’azienda “pop”.

Sound Identity: Parlando di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, è con loro che il connubio tra il vostro design e il mondo dell’arte raggiunge la massima espressione d’irriverenza e provocatorietà. Ed è sempre in questo scenario che abbiamo visto alte espressioni della relazione Design – Arte – Musica. Come s’influenzano queste tre componenti?
Stefano Seletti: Quello che stiamo facendo insieme a Maurizio e Pierpaolo è meravigliosamente bello, divertente ed estremamente nuovo. Le connessioni che si possono creare sono infinite e in continua evoluzione. Amo vedere questa collaborazione più come un “movimento” nascente, una “factory” a cui altri soggetti molto interessanti si stanno avvicinando più che un connubio tra queste “sole” tre cose.
Sound Identity: Il primo milione di copie di Toilet Paper è stato festeggiato con uno speciale vinile dorato, ideato da Cattelan e Ferrari, del singolo “Da Funk”, edito nel 1995 dai Daft Punk.Un anno fa, il duo francese Cassius ritornava alla scena con il singolo “Action” il cui video, diretto da Cattelan, sembrava essere un omaggio all’immaginario surrealista creato dalla collaborazione SELETTI wears TOILETPAPER. Come te e di conseguenza il brand Seletti siete stati influenzati e coinvolti da questi progetti?
Stefano Seletti: E’ di grande soddisfazione l’interesse che questa collezione suscita ai diversi interlocutori e ci ha aperto canali di vendita ancora poco esplorati……museum shop, concept store ma anche gallerie d’arte, mostre di fotografia che abbinano il nostro prodotto. Siamo stati invitati a esporre anche a Miami a dicembre, durante la più importante fiera d’arte al mondo (Art Basel) invitati dalla Fondation Beyeler, uno dei più rinomati musei a livello internazionale. L’influenza di Maurizio è fortissima e altrettanto quella di Pierpaolo. Il mio ruolo è più legato al prodotto ma inevitabilmente si finisce dentro un calderone in cui la creatività viene vissuta quotidianamente e le conseguenze sono sparse non solo nel progetto TP ma in tutto quello che Seletti fa ultimamente.
Sound Identity: Non ti risparmi osmosi tra molteplici forme d’arte e collaborazioni con artisti vari. Hai riscontrato peculiarità e/o comun denominatori nei processi creativi sperimentati nelle diverse collaborazioni (sia rispetto al partner in crime sia alla disciplina)?E qual è il processo creativo che ti contraddistingue, come ti approcci ad un nuovo progetto?
Stefano Seletti: L’approccio al processo creativo debbo necessariamente viverlo in modo differente. Si tratta di sopravvivenza ed evoluzione. Nel corso degli anni abbiamo approcciato settori merceologici differenti quali “art de la table”, “lighting”, “outdoor furniture” e da quest’anno inizieremo con l’arredamento. Mi sono sempre inserito in settori merceologici “maturi”, già evoluti per cui l’unica arma possibile era ed è ancora il guardare con occhi nuovi e diversi a questi mondi. 10 anni fa è nata “Estetico Quotidiano”, la linea per la tavola perfetta soprattutto per i clienti che non avevano mai trattato quel settore. Non potevo competere con aziende storiche che producono porcellana da centinaia di anni per cui l’unica arma era di guardare con occhi nuovi al prodotto e alla sua distribuzione. Lo stesso concetto lo abbiamo adottato anche nella luce. Competere con aziende del calibro di Flos, Foscarini, Artemide era impossibile per cui abbiamo provato a ragionare questo settore con concetti completamente differenti e rivoluzionari. Le lettere al neon “Neon Font” ne sono una sintesi perfetta, la scimmia di Marcantonio (un best seller planetario) ha davvero scardinato alcune regole basilari del design accademico.

Sound Identity: Sei l’uomo dietro all’iniziativa del Design Pride, la prima parade dedicata al design con carri, musica e balli che prende vita nel distretto delle 5VIE in occasione del Salone del Mobile. Anche quest’anno si prospetta un grande party. Da dove nasce questa idea e cosa ci puoi anticipare per il 2017?
Stefano Seletti: Credo nel fatto che il design debba utilizzare canoni più immediati, “stupidi”, colpire immediatamente senza necessariamente spiegare o far capire con le parole. Da qui nasce la volontà di tentare un approccio a un pubblico giovane utilizzando uno strumento come il “design Pride” senza necessariamente dargli un’eccessiva e complessa profondità intellettuale ma esaltando l’istinto dettato dalla musica elettronica, da una protesta sana e educata, inebriati dalla gioia di essere insieme. E’ necessario tornare a parlare in modo facile a un pubblico cosmopolita che non parla più un unico idioma ma un unico linguaggio sgrammaticato fatto di poche parole.
Sound Identity: Ovviamente siamo anche curiosi di sapere se saranno coinvolte bande o se c’è una line up, cosa ci attende dal punto di vista musicale/sonoro per il Design Pride 2017?
Stefano Seletti: Stefano Fontana, Radio Deejay con Shorty, una banda di paese, un gruppo di percussionisti brasiliani e prima della partenza un breve concerto di Gaia (la seconda classificata all’ultimo x-factor) che è anche mia nipote 😊
Sound Identity: Cosa prevedi per il design italiano all’interno dello scenario internazionale?
Stefano Seletti: Come ti dicevo, la nostra direzione prosegue verso un design “fresco e diretto”, che intende arrivare a un pubblico cosmopolita, libero dalle ingessature di un design accademico.
Sound Identity: I tuoi progetti futuri?
Stefano Seletti: Sono moltissimi…insieme a Studio Job abbiamo fondato un brand che si chiamerà Blow. L’obiettivo anche in questo caso è di portare i loro pezzi e la loro arte a prezzi molto più accessibili. L’idea di base è quella di scardinare il concetto di esclusività. Non deve più essere un’esclusività economica visto che i nostri prezzi sono accessibili a molte persone, tuttalpiù un’esclusività “mentale” nel senso che i nostri oggetti possono anche non essere capiti o apprezzati.
Un altro progetto a cui tengo molto è quello che sto facendo insieme a Maurizio Cattelan e alla sua arte ma dobbiamo ancora definire bene molti aspetti per cui non mi dilungherei su questo. Molte altre cose le stiamo facendo anche insieme a Marcantonio. I miei 3 moschettieri non sono per nulla male : -)

Sound Identity: Qual è il tuo rapporto con la musica?
Stefano Seletti: Sia in ufficio che a casa ho sempre musica di sottofondo. Ascolto radio sul web su stazioni che spaziano in svariati generi musicali anche se negli ultimi tempi la mia musica preferita è quella elettronica.
Sound Identity: Il brano che ascolti per darti la carica?
Stefano Seletti: Cambia quasi ogni settimana. La top list della settimana è: Twenty One Pilots (l'intero album); Rabbia by Samuel; Golden by Jill Scott; Loud Places by Jamie XX (feat Romy); CASSIUS.