Non si scherza con le royalties dei music tv-show: la “X Factor” battle

Il #TBT di oggi è un promemoria che ci riporta indietro al 30 marzo 2013, quando si è conclusa la battaglia dei music reality-tv-show.
La disputa, il cui inizio risale un decennio prima, si è giocata tra Simon Fuller e Simon Cowell.
Tutto è iniziato nel 2004, al fine di chiarire alcune somiglianze tra American Idol di Fuller e lo show X Factor di Cowell, The X Factor.
Fuller, creatore del britannico Pop Idol e della versione statunitense American Idol, ha citato in giudizio Cowell, così come la Fox e produttori FremantleMedia, per violazione del copyright sui crediti di The X Factor, a suo dire copiato dal format del suo show Pop Idol - e American Idol – andato in onda nel Regno Unito dal 2001 al 2003.

Prima di trovare un accordo, Fuller ha chiesto milioni di dollari come risarcimento.
Alla base della causa c’era la teoria che lo show della Fox non avrebbe onorato un accordo che gli avrebbe dovuto conferire credits e un corrispettivo per la messa in onda di X Factor.
Secondo la querela di Fuller: "Fox e Fremantle hanno fatto centinaia di milioni di dollari grazie agli sforzi creativi di Fuller," ha dichiarato il suo legale. "Ora, quando è stato il momento di concretizzare finalmente queste promesse inequivocabili, la Fox e Fremantle si sono rifiutate di fornire a Fuller il dovuto riconoscimento come executive producer per il nuovo show televisivo, The X Factor, e si sono rifiutate di pagare a Fuller la fee come produttore esecutivo commisurata ai suoi doveri e statura nel settore dello spettacolo. Il rifiuto degli imputati di onorare le loro promesse fatte a Fuller è particolarmente dannoso poiché, senza l’accordo con Fuller, lo show X Factor non sarebbe potuto essere trasmesso negli Stati Uniti."
Gli imputati hanno risposto al fuoco dicendo: "Il signor Fuller non è stato assunto, né ha auto alcun ruolo, nella versione americana di The X Factor. Il suo legale cerca un pagamento e una fee come produttore esecutivo nonostante non gli sia stato assegnato né sia stato assunto per tale ruolo”.