Sound Identity intervista Filippo Agostinelli, il brand warrior specializzato in musica

Se vi siete mai chiesti chi c’è dietro alle partnership tra brand e artisti musicali, leggete qui!
Abbiamo chiacchierato con Filippo Agostinelli, il brand warrior. Vi sarà capitato di vederlo: stile inconfondibile e seguitissimo sui social. Gli abbiamo chiesto di spiegarci in cosa consiste il suo fighissimo lavoro e di dirci la sua riguardo la scena musicale….buona lettura!
Sound Identity: Un lavoro di cui si sente parlare poco in Italia. Cosa significa essere un brand warrior?
Filippo Agostinelli: Hai visto la mia firma digitale in calce alla mail? Ahah ahah.. (commento Sound Identity: "Brand Warriors è il suo marchio di fabbrica, anche nelle email!").
Brand Warriors è stato partorito quando ho iniziato a operare come freelance e direi che è il giusto connubio tra (la mia) vita e (il mio) lavoro. Comunque, tecnicamente parlando io sono un Brand Partnership Manager con uno speciale focus in ambito musica. A fatti: cerco e convinco brand a sviluppare progetti di promozione con artisti, e cerco e convinco artisti a partecipare a progetti di promozione con brand. In tutto questo, ci metto un po’ di creatività e collaboro alla stesura dei progetti stessi.
Parliamo molto spesso di marchi in ambito moda (e non solo!) con cui creiamo e sviluppiamo attività di comunicazione, che utilizzino la forza e l’influenza che può avere in questo periodo storico un artista sul mercato. Ancora più in pratica: ciò che l’artista può comunicare con i suoi social, ciò che vedi comparire nei suoi video, nelle sue interviste, durante i suoi concerti...Fino poi a progetti (più belli) e più strutturati che possono sfociare in collaborazioni e attività speciali di vario genere.

Filippo Agostinelli e Andrea Marigonda
Sound Identity: Quanto il tuo stile ha influenzato il tuo lavoro?
Filippo Agostinelli: Il mio stile un po’ “warrior”, sicuramente tanto. Diciamo che prima che smollo il colpo, ci vuole un po’.. Il mio “stile estetico” è stata una botta di culo... Ovvero, il primo tatuaggio l’ho fatto a 13 anni e porto lo stesso tipo di jeans dall’età della ragione (e quindi dall’età degli acquisti non assistiti da mia madre). La fortuna, è che ora sono universalmente accettati e ben visti pertanto puoi anche un po’ pavoneggiarti come “cool”. (10 anni fa, non mi avrebbero assunto nemmeno da Mc Donald’s per friggere le patatine).

Filippo Agostinelli e Andrea Fabbian
Sound Identity: Nell’ambito della musica e del mondo del clubbing, quanto conta lo stile e quanto la bravura per emergere?
Filippo Agostinelli: Stesso identico peso. Bravo ma insulso, is not the answer.

Sound Identity: Le subculture che fino a qualche anno fa erano prerogativa di ambienti underground sono sempre più al centro della scena. MC e rapper sono ormai delle celebrity da prima serata in TV. Pro e contro di questo trend?
Filippo Agostinelli: E’ una condizione attuale, consolidata e definita dal mercato/target/utenti. Non devi giudicarla, devi prenderne atto e – se vuoi – sfruttarla. Oppure adoperati per trovare fonti di guadagno alternative. (P.S.: oppure ti chiami Salmo, ma questa è un’altra storia!).
Sound Identity: Cosa cerchi in un nuovo talento da promuovere?
Filippo Agostinelli: Non sono uno scouter, ma apprezzo sempre l’attitude “warrior” e una buona dose di umiltà.
Sound Identity: Un caso di successo di cui vai particolarmente fiero?
Filippo Agostinelli: Salmo e tutto quello che sviluppo in Warner Music Italy ogni giorno. Proud.
Sound Identity: Cosa ci puoi dire dei tuoi ultimi progetti e dei prossimi step?
Filippo Agostinelli: Prossimo step fondamentale e vitale: qualche giorno di ferie, insieme ai miei figli.

Family Portrait
Sound Identity: Il brano che ascolti per darti la carica?
Filippo Agostinelli: Dal 01/07 sono in fissa con Becko, un nuovo artista entrato di recente in Warner. Kepler, la sua traccia n. 7, è una mina.
In attesa del video di Kepler, godiamoci Lions And Wolves!